MU.VE.VA (O) LA FABBRICA DEL VETRO
IL MUSEO DEL VETRO DI SAN GIOVANNI VALDARNO

Un progetto per la valorizzazione del territorio e delle sue tradizioni produttive

Il territorio

Il Valdarno è un territorio di grandi potenzialità, caratterizzato da autenticità, unicità e originalità, che ancora oggi custodisce e protegge la sua essenza. Con la sua posizione strategica, al centro della regione, tra le bellezze di Arezzo, Siena e Firenze, è il luogo perfetto per vivere esperienze indimenticabili, grazie a un susseguirsi di bellissimi paesaggi tipici della campagna toscana, resi unici dal susseguirsi di colori che cambiano di stagione in stagione, e a una natura ancora incontaminata.

Qui la storia scorre lungo l’Arno.
Una semplice passeggiata nei centri storici di San Giovanni, Castelfranco di Sopra e Terranuova svela la loro origine trecentesca di città fondate ex novo: le strade ortogonali, le grandi piazze regolari, i palazzi comunali al centro. Qui la storia ha proseguito senza grandi sconvolgimenti fino al Novecento e alla trasformazione industriale.

Oggi il Valdarno si è arricchito di musei allestiti con criteri espositivi all’avanguardia, teatri restaurati, architetture contemporanee di grande valore, edifici industriali ottocenteschi recuperati come contenitori culturali.

Un territorio caratterizzato da produzioni d’eccellenza tramandate di generazione in generazione, tra cui la lavorazione del vetro ne costituisce un perfetto esempio.

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La produzione del vetro nella storia

Il vetro si ottiene prevalentemente dalla fusione ad altissima temperatura (1300/1500 gradi) di sabbia silicea con ossidi e carbonati.
Si lavora quando è ancora caldissimo e fluido e questo consente di dargli un’infinità di forme. Successivamente si definisce la sua concretezza raffreddandolo con un processo piuttosto lento.

La storia del vetro si perde nella “notte dei tempi”, forse apparso, in modo sicuramente casuale, nella vita umana oltre 7000 anni fa.
Nei millenni successivi la lavorazione del vetro si sviluppò tra i Fenici, gli Egiziani e i Greci ma furono gli antichi Romani che dettero un forte impulso a questa produzione quando, intorno al I sec. a.C., perfezionarono la produzione grazie al soffiaggio dentro gli stampi, tecnica che permise di aumentare notevolmente la possibile gamma dei manufatti.

Dal IV al VI secolo si svilupparono nuove tecniche anche nella realizzazione di manufatti particolari, come le tessere di mosaico in vetro dell’Arte Bizantina.

Nel XI Secolo, in Germania, si raggiunsero nuovi traguardi attraverso l’individuazione del procedimento per la realizzazione del vetro piano in lastre.
Intorno alla metà del XV secolo, con l’invenzione a Venezia del “cristallo” si giunse alle tecniche che sono ancora alla base delle produzioni artigianali contemporanee.

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La produzione nel territorio

Fin dal XIII secolo la Toscana è stato un importante centro di produzione del vetro sia per i manufatti di uso comune che per quelli di pregio.

Il territorio del Valdarno, insieme alla Valdelsa, costituisce un’eccellenza per la produzione del vetro: lo sviluppo di questa produzione, documentata fin dal medioevo, è probabilmente da ricollegare al concetto di “area di strada”, trattandosi di territori percorsi da una fitta rete viaria, che consentiva la circolazione di artisti, artigiani e manufatti.Un ulteriore elemento che ha determinato lo sviluppo dell’attività deriva sicuramente dalla disponibilità di materie prime, come la rena di San Giovanni Valdarno, una sabbia silicea fondamentale nel processo produttivo, la legna per alimentare i forni di cottura e ricavarne ceneri (che venivano usate al posto della potassa) e l’abbondanza di acqua.

A San Giovanni Valdarno, rispetto ad altri territori, esiste un ulteriore fattore strategico: la presenza di un’importante attività produttiva ancora attiva. Questo potrà consentire di accompagnare il visitatore nel viaggio attraverso l’evoluzione delle tecniche di produzione dall’antichità ai giorni nostri fino a portarlo a contatto con l’attualità della produzione.

IVV – Industria Vetraria Valdarnese – è una delle principali e poche vetrerie rimaste che ancora producono in Italia. L’azienda è stata fondata nel 1952, in forma di società cooperativa, da un gruppo di maestri vetrai. La storia dell’impresa è una storia di lavoro, passione, ingegno, iniziativa e tenacia.

Col passare degli anni, quello che era l’iniziale gruppo di lavoratori si trasformò in una realtà artigiana sempre più specializzata nella lavorazione di vetro colorato ed oggettistica, aumentando progressivamente il numero di dipendenti ed affermandosi come uno dei protagonisti europei nella produzione del vetro soffiato e fatto a mano.

Coniugando ricerca sulla materia, design, tecniche di tradizione artigiana, si è distinta per l’aver dato vita a oggetti che hanno reinterpretano e rinnovato costantemente lo spazio, segnando la storia del design con prodotti iconici, che hanno anticipato tendenze e mode.

In questa fase del suo percorso, l’azienda sente l’esigenza di documentare, valorizzare e tramandare la propria esperienza di produzione artigianale del vetro, contribuendo ad un progetto che valorizzi la storia produttiva del territorio e che apra la fabbrica alla “condivisione” con i cittadini, i turisti e le scuole e che punti ad un rilancio anche sociale potenziando il suo utilizzo per la comunità.

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L’idea progetto

L’idea progetto prevede la valorizzazione di un’area industriale creando un’esposizione all’interno del luogo dove ancora oggi il vetro viene prodotto, cioè nella “fabbrica” dove, tra l’altro, si conservano testimonianze di archeologia industriale. La “fabbrica” diviene quindi un luogo di condivisione di conoscenza, di storia di persone e di cose, di segreti produttivi.

L’obbiettivo è quello di coniugare memoria e progresso, confrontando produzioni antiche e moderne per ricercare le linee di continuità o di rottura negli usi funzionali, nei modelli e nei contesti sociali della produzione e dell’economia del territorio.

Per rendere più immediato questo confronto saranno privilegiate ricostruzioni d’ambiente che correlino direttamente i prodotti alle loro funzioni d’uso e all’epoca di appartenenza: la mensa, la dispensa, la toilette.

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Questo tipo di allestimento permetterà al visitatore di muoversi liberamente nell’esposizione facilitando un rapporto maggiormente diretto con le ambientazioni, con gli strumenti di lavoro ed i prodotti.

Ovviamente l’esposizione si avvarrà anche del supporto di strumenti multimediali, per una migliore fruizione dei contenuti delle varie sezioni.

All’interno degli spazi dedicati all’esposizione museale sarà prevista un’aula didattica per la realizzazione di laboratori.

Connessa alla realizzazione del percorso museale, è prevista la creazione di percorsi didattici strettamente collegati all’esposizione e incentrati sulla storia e tradizione della produzione del vetro e sull’archeologia industriale del territorio.

Le attività saranno targettizzate e differenziate per venire incontro alle esigenza di un pubblico quanto più vasto possibile. Oltre ai turisti in visita sul territorio, dovranno essere coinvolti i cittadini residenti, le famiglie con bambini e le scuole. Mai come in questo momento è necessario per le comunità riappropriarsi delle proprie radici e della propria storia, attraverso operazioni che portino alla scoperta e alla conoscenza delle eccellenze della “porta accanto”.

La storia della lavorazione e della produzione del vetro, che un’impresa come IVV è in grado di “raccontare”, costituisce infatti un unicum che può consentire approfondimenti sul tema del lavoro e delle produzioni artistiche.

Per quanto riguarda l’offerta didattica per le scuole, tutti gli aspetti legati al processo di creazione e di produzione degli oggetti potranno consentire la messa a punto di percorsi specifici per le scuole superiori e corsi di formazione ad indirizzo tecnico.

L’offerta didattica comprenderà:

  • Visite didattiche al museo per adulti, famiglie e scuole
  • Visite ai reparti produttivi di IVV
  • Laboratori di creatività di disegno e modellazione stampi
  • Laboratori del design
  • Laboratori di storia sociale

Il percorso espositivo sarà incentrato sulla storia della produzione vetraia dall’antichità ai giorni nostri con particolare attenzione alla cultura materiale degli oggetti e all’evoluzione delle tecniche di produzione.

Il percorso viaggerà quindi su un molteplici binari interconnessi: storico, produttivo, funzionale, favorendo così, per ogni tema il collegamento tra il passato storico e la contemporaneità.

Oltre ai reperti archeologici, che potranno essere dati in esposizione dalla competente Soprintendenza Archeologia, Belle arti e Paesaggio, saranno utilizzate accurate riproduzioni dei manufatti antichi prodotti dalla stessa IVV, oltre a prevedere la concessione per l’esposizione di oggetti storici proprietà di privati grazie al rapporto che il progetto saprà sviluppare con la cittadinanza, favorendo, in questo senso, anche la partecipazione della comunità alla realizzazione dell’esposizione.

Ogni sezione dell’esposizione, organizzata su base cronologica, conterrà tre focus:

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  •   tecniche, materie prime e strumenti di produzione
  •   funzionalità dei prodotti
  •   contesto sociale della produzione e del consumo

Nella sezione contemporanea il percorso sarà basato sulla storia della “fabbrica” IVV

  •   La nascita dell’IVV: un esempio di lotta politico sindacale nell’Italia degli anni cinquanta
  •   La Fabbrica e il processo produttivo dagli esordi ai giorni nostri
  •   Vetro e design: l’apporto di IVV nella storia del design degli oggetti in vetroIl tema del design, che coniuga estetica e funzionalità, abilità tecnica e creatività artistica, costituirà un elemento distintivo dell’intero progetto e sarà anche fattore di interazione sia con i partecipanti ai laboratori che con gli istituti di formazione presenti nella regione.La visita agli apparati produttivi in uso consentirà di immergersi anche sensorialmente nel calore, nei rumori e nei colori delle lavorazioni.

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All’interno degli spazi dedicati all’esposizione museale sarà prevista un’aula didattica per la realizzazione di laboratori.

Connessa alla realizzazione del percorso museale, è prevista la creazione di percorsi didattici strettamente collegati all’esposizione e incentrati sulla storia e tradizione della produzione del vetro e sull’archeologia industriale del territorio.

Le attività saranno targettizzate e differenziate per venire incontro alle esigenza di un pubblico quanto più vasto possibile. Oltre ai turisti in visita sul territorio, dovranno essere coinvolti i cittadini residenti, le famiglie con bambini e le scuole. Mai come in questo momento è necessario per le comunità riappropriarsi delle proprie radici e della propria storia, attraverso operazioni che portino alla scoperta e alla conoscenza delle eccellenze della “porta accanto”.

La storia della lavorazione e della produzione del vetro, che un’impresa come IVV è in grado di “raccontare”, costituisce infatti un unicum che può consentire approfondimenti sul tema del lavoro e delle produzioni artistiche.

Per quanto riguarda l’offerta didattica per le scuole, tutti gli aspetti legati al processo di creazione e di produzione degli oggetti potranno consentire la messa a punto di percorsi specifici per le scuole superiori e corsi di formazione ad indirizzo tecnico.

L’offerta didattica comprenderà:

  •   Visite didattiche al museo per adulti, famiglie e scuole
  •   Visite ai reparti produttivi di IVV
  •   Laboratori di creatività di disegno e modellazione stampi
  •   Laboratori del design
  •   Laboratori di storia sociale

Valorizzazione dell’archivio aziendale

Un archivio costituisce un elemento fondamentale per il recupero della memoria di un territorio, di un’attività, di un contesto sociale. Permette di restituire, attraverso la ricerca e la comunicazione dei dati, parti della propria storia alla comunità.

1995, atti sociali, atti tecnici e un archivio fotografico.

L’archivio IVV offre molteplici spunti per un recupero della memoria in particolare dal punto di vista delle attività economiche, produttive e della vita sociale della cooperativa che altro non è che una parte della vita di San Giovanni Valdarno.

L’avvio di un laboratorio, aperto al contributo dei cittadini interessati ad un progetto di ricerca e coordinato da professionisti del settore, contribuirebbe alla condivisione della storia di questa importante realtà produttiva che è cresciuta attraverso l’impegno e la professionalità di tanti cittadini di San Giovanni.

L’archivio aziendale, dichiarato di notevole interesse con provvedimento n. 678 del 1° settembre contiene, tra l’altro,

La partizione relativa agli atti tecnici è costituita essenzialmente da materiale grafico manoscritto e a stampa dei manufatti (sagome, disegni, tagli ovvero schemi di intagli decorativi, vecchi cataloghi). L’archivio fotografico documenta sia oggetti della produzione, sia immagini dello stabilimento e occasioni sociali (fonte https://siusa.archivi.beniculturali.it/).

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La ricerca consentirebbe di materializzare l’identità della produzione facendo diventare tangibile la memoria dell’impresa ancora oggi attiva. Ha il compito di conservare e diffondere il patrimonio di tecnica e di arte, di rimettere in circolo la memoria storica del fare.

L’analisi dei documenti pertinenti ai manufatti sarà inoltre lo spunto per approfondire, in uno specifico laboratorio, la ricerca e lo studio del cambiamento del gusto per l’oggettistica in vetro dagli anni ’50 ad oggi, dal momento che IVV ha segnato in modo indelebile la storia del design con prodotti iconici, che hanno anticipato tendenze e mode.

Le attività laboratoriali e di ricerca archivistica potranno essere finalizzate alla realizzazione di esposizioni temporanee.

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Claritas est etiam processus dynamicus, qui sequitur mutationem consuetudium lectorum. Mirum est notare quam littera gothica, quam nunc putamus parum claram, anteposuerit litterarum formas humanitatis per seacula quarta decima et quinta decima. Eodem modo typi, qui nunc nobis videntur parum clari, fiant sollemnes in futurum.

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